16/08/15

Starship Troopers - di Robert A. Heinlein (romanzo)


Nel futuro immaginato da Robert Heinlein in Starship Troopers solo i militari hanno il diritto di voto, solo loro possono ottenere la “cittadinanza” e solo ad alcuni di loro è concesso governare. 
Il romanzo racconta un dettagliatissimo viaggio di iniziazione: il percorso del giovane civile Juan Rico nella Fanteria spaziale mobile. I duri addestramenti e soprattutto gli studi in matematica e filosofia morale lo formeranno come militare ma soprattutto come essere umano. Alla parte action è fondamentalmente dedicata l’inizio e la fine del libro, il resto,  tolta la minaccia degli aracnidi intelligenti, altro non è che la visione utopica (e distopica) di una società iper-militarizzata, iper-democratica, iper-funzionale.

Heinlein è stato ufficiale della Marina degli Stati Uniti e la sua conoscenza approfondita dei meccanismi interni all’esercito gli ha permesso di dare un’impronta unica a uno dei più influenti romanzi di fantascienza degli anni ’60. Per chi ama la tattica e la strategia militare o ne è semplicemente incuriosito questo libro è una perla, ma ancora di più: le riflessioni a cui il lettore è sottoposto sono concetti di una visione politica e sociale del mondo, volutamente esagerata, ma sensata. Ovvero, Heinlein ha usato il genere (come accadeva molto in quegli anni) per raccontare la società e i suoi individui, la responsabilità di ognuno, il senso civile e morale. 
I militari in Starship Troopers rischiano la vita dal primo minuto in cui entrano volontariamente nell’esercito, esercitazioni comprese. Se Heinlein crea questo tipo d’impostazione, è unicamente (o quasi) per dire: “Con il nostro sistema, ogni elettore e ogni governante è un uomo che ha dimostrato, con anni di duro servizio volontario, di considerare il benessere della maggioranza più importante di quello personale”. E ancora, parlando della nostra società (e cioè del passato, rispetto al futuro in cui è ambientato il romanzo): “Non si faceva niente per stabilire se un elettore era socialmente responsabile nella stessa misura dell’autorità che gli era consentito esercitare. Se votava l’impossibile, succedeva un disastro possibile [...] Chiediamo a chiunque desideri esercitare un controllo sullo Stato di mettere in gioco la propria vita, e di perderla se necessario, per salvare la vita dello Stato”. Eccolo qua: come usare il genere per toccare un nervo scoperto dell’organizzazione politica e sociale attuale. Rileggetevi le ultime due righe, per sicurezza.

Allo scalpore che fece il testo all’epoca seguirono accuse di militarismo ovviamente cadute nel momento in cui il suo Straniero in Terra Straniera divenne poi manifesto della cultura hippie, inoltre in altri suoi romanzi emergono “tesi” opposte, se di tesi vogliamo parlare. Starship Troopers racconta di militari nello spazio, accusare l’autore di militarismo equivale ad accusare Shakespeare in Romeo e Giulietta o Tolstoj in Anna Karenina di romanticismo.
Pertanto, salite a bordo dell’astronave Rodger Young e buon viaggio.

2 commenti:

  1. Sottoscrivo parola per parola. Splenda il nome do Rodger Young! :-)

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  2. condivido in pieno, è stato il primo libro di Heinlein che ho letto e me ne ha fatto innamorare...

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