08/11/14

Io suono da solo (Le carriere soliste dei chitarristi rock)



Ultimamente ho ri-ascoltato e ascoltato progetti solisti di chitarristi di gruppi che, al di là del gusto personale, hanno composto brani che hanno fatto epoca. E m'è saltata alle orecchie una costante: quando i chitarristi sono nel gruppo o fanno coppia fissa col cantante/leader, compongono delle bombe. Quando si mettono da soli, no. 

I Rolling Stones ad esempio. Per quanto ritenga, come molti, Keith Richards un genio, i suoi progetti da solista non sono all'altezza dei brani composti con Jagger. 
Chiariamo, qui parlo esclusivamente delle abilità di songwriter che non c'entrano una cippa con tecnica, preparazione, bravura, etc. Per dire, Johnny Ramone fa sì e no quattro accordi che giusto uno a caso dopo due lezioni di chitarra. Ma a caso non ci pensi nemmeno lontanamente a comporre Blitzkrieg Bop. Chiarito questo andiamo avanti.


John Frusciante che entra ed esce dai Red Hot. Con loro si diverte e ci fa divertire, e ancora oggi quando ascolto Scar Tissue penso che sia una delle canzoni pop/rock più belle mai composte.



Da solo invece non si sa cosa combina. Provate a sentire l'ultimo Enclosure. Ben vengano le sperimentazioni, ma rimangono tali e preferisco ascoltarmi mille volte tutto Blood Sugar che un solo pezzo di quel disco. 

Izzy Stradlin dei Guns. Non per tagliare con l'accetta e liquidare in due parole anche lavori complessi, ma pare che la sua vena compositiva si sia persa nei meandri delle litigate con Axl.
Lo stesso (o quasi) per Slash. Dischi e pezzi ben strutturati, con un buon tiro, ma a parte qualche riff riconoscibilissimo e un sano chitarrismo da bluesman, non ha più partorito canzoni come Welcome to the Jungle, giusto per dirne una.
Joe Perry degli Aerosmith. C'ha provato prima con i Joe Perry Project, poi di nuovo nel 2005 e si dice anche il prossimo anno. Ma i Toxic Twins sono i Toxic Twins.



Noel Gallagher. Si sa che lui è la mente degli Oasis, ma per quanto godibili i suoi High Flying Birds, quelle canzoni che spostavano gli stadi insieme al fratello non le fa più.
E ancora:
Non c'è Iommi senza Ozzy (Black Sabbath).
Page senza Plant (Led Zeppelin).
Anche Elio l'aveva capito - sulle note di Litfiba Tornate Insieme - che non c'è nemmeno Ghigo senza Pelù.
Insomma, a quanto pare, per fare la storia del rock, è meglio che i chitarristi non se ne vadano per i fatti propri.



2 commenti:

  1. Gli esempi citati sono strumentali. Se ne potrebbero fare altri come Eric Clapton, ad esempio, o Ritchie Blackmore.

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  2. Clapton e Blackmore sono prima di tutto solisti, infatti hanno suonato entrambi in gruppi diversi, o meglio, in diversi gruppi. Io partivo dall'assunto del chitarrista che ha composto 'perle' solo con band, fuori dalle quali la vena compositiva sembra perdere qualcosa. Poi come dici, di esempi se ne possono fare, a me sono venuti questi perché fondamentalmente sono quelli più vicini alle cose che ascolto e che conosco.

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