03/10/13

The Bling Ring - recensione


"L'abbiamo fatto e basta. So che sembra stupido, ma Rachel voleva semplicemente i vestiti. Voleva sembrare carina". Questa la (reale) dichiarazione di Nick Prugo, il diciannovenne che nel 2008 ha dato il via insieme ad altri sei complici alla serie di furti nelle sontuose ville di alcune celebrità a Los Angeles. 
Sofia Coppola ricalca quasi fedelmente il recente fatto di cronaca e realizza se non uno dei suoi migliori film, sicuramente il più riuscito. Lo fa con una regia attenta, precisa, un ritmo perfetto e una cura maniacale per il dettaglio. Abilissima a creare psicologie devastate senza dover per forza sviluppare drammoni familiari, dimostrando che per tirarci dentro a una storia serve innanzi tutto saper scegliere il particolare esatto. Nessuna enfasi o scena culminante, ma una semplice frase detta da Emma Watson alla madre prima di entrare in tribunale: "Mi dai un po' di Ritalin?" (psicofarmaco molto usato - e molto pericoloso - negli Stati Uniti) colpisce e affonda.
Certo, è il soggetto a permettere di fare determinate scelte stilistiche ma pochi sarebbero riusciti a raccontare la vicenda di questo gruppo di gazze ladre senza scadere in facili moralismi. Si possono fare tutte le analisi sociali e antropologiche che vogliamo, ma che ci piaccia o no, la differenza tra giusto e sbagliato si stabilisce davanti allo specchio: "il leopardato e lo zebrato non possono stare bene insieme. O l'uno, o l'altro".
Manco a dirlo, colonna sonora strepitosa. Tra gli altri, Kanye West e Franck Ocean.
Qui la storia vera.

1 commento:

  1. Non ho visto il film, e neanche conoscevo la storia da cui è tratto. Interessante.

    RispondiElimina