13/01/13

Cloud Atlas - recensione



L’atteso ritorno cinematografico dei Wachowski forse non è all’altezza delle aspettative ma conferma una precisa identità autoriale che i fratelli hanno portato avanti film dopo film. Su questo torno dopo, prima le storie di Cloud Altas che attraversano diverse epoche e intrecciano i personaggi in un unico destino:
un avvocato dell’800 che deve scegliere se stare dalla parte di bigotti proprietari terrieri o degli schiavi, un compositore che diventa apprendista di un grande maestro, una giornalista minacciata da una multinazionale, un editore costretto a fuggire dalla malavita, una ragazza progettata geneticamente per servire clienti di un ristorante nel futuro e ancora nel futuro, la storia di un pastore tormentato da strane visioni.  

Il film, oltre a essere ambizioso ha una quantità di materiale narrativo che è difficile condensare in due ore e tre quarti. Il principale limite è proprio questo e ciò che ne fa le spese è il coinvolgimento dello spettatore, quantomeno in un primo momento. Per la prima ora infatti ci si sente un po’ disorientati quando finalmente arriva qualche spiraglio: le storie cominciano a emozionare grazie al ritmo, fondamentale per una storia corale. 
In questo i Wachowski hanno centrato l’obiettivo evitando l’intreccio perfetto e seguendo un’onda emotiva tutta loro che alla fine premia. Rimane però lo scoglio iniziale: troppa roba.
Ma il limite di questo ambizioso progetto è anche una precisa scelta, che probabilmente inserisce Cloud Atlas nei film da rivedere; quelli che il tempo li rivaluta facendoli invecchiare bene. Insomma a me a tratti non è dispiaciuto, in altre parti non è piaciuto (il pastore che parla come Cetto La Qualunque per esempio), in certi punti invece molto. 
In particolare, e qui viene il discorso autoriale, la tematica del film. Ovvero la lotta contro gli oppressori. In ogni storia di Cloud Atlas è presente un oppresso che deve lottare per affrancarsi dalle diverse forme di schiavitù. Passato, presente e futuro sono legati da qualcosa di meno romantico rispetto a ciò che le frasi di lancio volevano farci intendere: lottare contro qualsiasi forma di potere che vuole sopprimere l’essere umano, lottare fino alla morte se necessario. Tutto è connesso sì, ma dalla lotta. 
Che indovina un po’, è lo stesso tema di Matrix e di V for Vendetta
I Wachowski Saranno fracassoni quanto vi pare (Cloud Atlas non lo è), ma almeno una cosa la vogliono dire.
E la dicono bene.

Nessun commento:

Posta un commento