29/08/12

Contagio e La porta sull'abisso - recensione della trilogia di Scott Sigler

Nel lontano 2004 Scott Sigler stava per  pubblicare il suo primo romanzo negli States, ma per una serie di sfighe non ci riuscì. Non perdendosi d’animo, decise di pubblicarlo a episodi su Internet in modo gratuito. Quando i download superarono i quindici milioni di click, gli editori non poterono più far finta di grattarsi. 
Sigler scrive fanta-horror e se si ama il genere a mio avviso è obbligatorio leggerlo. Qui se volete potete fare un giro sul suo sito. 
In Italia per ora sono usciti i due volumi della trilogia Infected, non so come altro chiamarla perché da noi ancora nessuno gli ha dato un nome e visto la nostra abilità a storpiare i titoli meglio così.
La trilogia è composta (nell’ordine) da Infected, Contagion e Pandemic. I primi due sono stati tradotti in Contagio:


e La porta sull’abisso:



Il terzo uscirà in USA nella primavera del 2013 quindi tocca aspettare.
Se pensate di trovarvi di fronte a un thriller dove un manipolo di esperti fa di tutto per contrastare la diffusione di un virus come nel film Virus Letale con Dustin Hoffman e/o simili, sbagliate. La trilogia racconta di spore che provengono dallo spazio e si insinuano all’interno delle persone, crescono manifestandosi in delle strane escrescenze triangolari sulla pelle e poi... 

...possiedono il cervello della vittima. 
In Contagio si intrecciano le storie di Perry Dawsey, un ex campione di football che è stato contagiato, l’agente Dew Phillips e la dottoressa Montoya ingaggiata dal loschissimo vice direttore della CIA Murray Longworth. Siamo solo all’inizio, così ci viene dato modo di conoscere nel dettaglio come agisce l’infezione nel corpo della persona, chiamata ospite. Questa è la parte più squisitamente disgustosa e divertente di tutte:
Perry era una promessa del football ma la sua carriera fu troncata per un infortunio al ginocchio. Sta di fatto che sul campo veniva chiamato il Terribile e non è esattamente il tipo che conviene fare arrabbiare. Nella storia il Terribile comincia la sua personale battaglia contro le spore che lo hanno infettato, contro i triangoli che si manifestano sulla sua pelle e quindi contro il suo stesso corpo e la sua stessa mente. 
I riferimenti di Sigler sono molteplici: da Invasione degli ultracorpi a Alien, dai Tommyknoker di King a tutte quelle opere di fantascienza dove dei simpatici esseri che vengono da molto lontano usano il corpo delle persone per farsi gli affari propri.

Come accennato all’inizio, Sigler è stato abile a tenere milioni di lettori incollati alle sue storie (per questo li ha definiti “junkies”: drogati) e la sua abilità non è venuta meno in questi due romanzi. Un cliffhanger dopo l’altro, sia nel primo che nel secondo libro mi hanno fatto diventare un “junkie” anche a me. 
Sigler si è divertito a mescolare i tòpoi del genere e ha creato comunque qualcosa di fresco; vuoi per i personaggi con cui si empatizza facilmente, per il coraggio di andare “oltre” in molte scene che culminano nello splatter, per l’ironia presente in ogni pagina e per l’accuratezza delle informazioni tecnico scientifiche.
Se nel primo romanzo ci sono elementi di biologia che ovviamente diventano fanta-biologia, in La porta sull’abisso si scoprono molte cose sull’aeronautica, le strategie militari e la fisica orbitale: l’infezione si è diffusa e si sono dovuti mobilitare reparti speciali dell'esercito per contrastare gli alieni, che si è capito, non sono proprio venuti in pace. 

Entrambi sono romanzi con un plot a orologeria, assolutamente consigliati per gli aficionados di fantascienza e horror. Tutti gli altri possono tentare, a loro rischio e pericolo. 

Aggiornamento Aprile 2016: per il 3° capitolo, purtroppo, non ci sarà l'edizione italiana. Ringraziamo l'editore per questa totale mancanza di professionalità e indifferenza per i "suoi" lettori.
Come sta capitando sempre più spesso, bisognerà leggere le opere in lingua. 

2 commenti:

  1. Davvero fenucci non tradurra' pandemic? Sono anni che aspetto! Contattiamo la traduttrice (brambilla) facciamo qualcosa!!!

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  2. Non è compito della traduttrice, non c'entra nulla. È la redazione, e l'editore. Ma è inutile, fidati.

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