30/07/12

Stephen King 22/11/’63 - recensione



Il proprietario di una tavola calda in una tranquilla cittadina del Maine, rivela all’altrettanto tranquillo insegnante di letteratura Jake Epping, il segreto che custodisce da anni nel suo magazzino: un varco spazio temporale che oltrepassato riporta indietro nel tempo, precisamente alle 11:58 del 9 settembre 1958. Da quel momento per Jake comincia una lunga avventura nel passato per cercare di impedire l’assassinio di Kennedy, lo spartiacque che in quegli anni ha cambiato la storia del mondo. 

Per quanto mi riguarda il romanzo può essere visto o letto in due modi, da due prospettive diverse. Il primo è come lo leggerebbe uno che ha letto poco o niente di King. Il secondo è come lo leggerebbe uno di quelli che King chiama il Fedele Lettore, e cioè chi ha oltrepassato almeno la soglia dei 15/20 libri scritti dal re. Ma la lista è lunga, molto lunga. Come si sa tra alti, bassi e vette geniali (passando per accuse rivolte a King tanto ridicole quanto inutili). A ogni modo una delle gioie che provo da lettore, e da Fedele Lettore, sarà quella di avere sempre qualcosa di suo da leggere. 

Con 22/11/’63 King si confronta con il romanzo storico. E lo fa, non bene: di più. Oltre al grande narratore quale è, King usa tutte le “armi” a sua disposizione per far vivere entrambi i lettori davvero nel passato dell’America degli anni 50/60. La cura del dettaglio è ai limiti del maniacale: dalle bevande agli odori, dai vestiti al comportamento delle persone. Ogni volta che si apre e chiude il libro si ha l’impressione di entrare e uscire dal varco temporale insieme al protagonista, e questo non solo per merito dei dettagli, naturalmente. 

Poi vi dirò, finire questo libro mi ha dato quella rarissima sensazione di dispiacere che si prova quando finisce qualcosa di bello. Avrei voluto continuare a seguire le vicende di Jake Epping per un altro tomone intero, se ci fosse stato.  
Ed è qui che il Fedele Lettore si è totalmente impossessato di me. Nell’ultima parte, che non spoilero, King usa l’artiglieria pesante. Il lettore trova sicuro godimento ma il Fedele Lettore comincia a stappare bottiglie di champagne e tirare in aria coriandoli rimanendo alla fine con la bava alla bocca e ringhiando assuefatto: “ne voglio ancora”. 
Da pagina 525 King lascia il romanzo storico alle spalle e fa esplodere tutte le cariche che ha piazzato nelle pagine prima. Il punto è che il Fedele Lettore avrebbe voluto leggere tutto il libro in quel modo, non solo nella parte finale. 
Detto questo, il libro è stra-consigliato. 
Fedeli Lettori e non.

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